Con il termine " Birkin " non mi riferisco certo al cameriere personale che mi era stato affidato durante il mio viaggio ad Istanbul, ma a Lei.
Ritenerla un feticcio è come
sottovalutarla, definirla bella è un eufemismo.
Sto parlando ovviamente
della protagonista incontrastata di casa Hermes, nata da quel genio di
Jean Louis Dumas. La leggenda narra che egli abbia disegnato Sua maestà
Birkin per l'attrice Jane Birkin che, durante un suo viaggio, si era
lamentata di non aver ancora trovato il modello di borsa adatto a una
donna in carriera, capiente per ogni necessità e al contempo
perfettamente elegante. E voilà! Da allora noi ne siamo diventate
vittime. Per le under 30 è un traguardo per cui non dormirci la notte e
lavorarci di giorno, per le over 30 è un must. Tanto per citare Emily
Gilmore ( "Una mamma per amica"): "...un uomo che ti regala una borsa è
speciale,un uomo che ti regala una Birkin, è il principe azzurro...".
Praticamente il primo comandamento per una fashion victim. Idolatrata da
tutto il genere femminile e menzionata puntualmente da Carrie e co. in "
Sex and the city ", è la cult bag a livello mondiale per la quale
ognuna di noi farebbe follie. Ormai personalizzabile per ogni estro,
declinata in migliaia di materiali e sfumature e disponibile (si fa per
dire) anche impreziosita di diamanti per un valore di circa 65.000
dollari, è segno distintivo di classe, eleganza e, conseguentemente, di
potere. Victoria Beckham addirittura ne possiede una collezione intera e
,piuttosto che rinunciare a una sola di esse, sarebbe disposta anche a
ingoiare 30 grammi di carboidrati. E ho detto tutto.
A chi sta ancora aspettando il principe azzurro e a chi ha già rinunciato al sushi del fine settimana, buona fortuna!







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